Casteltermini, 05 10 2019 (Rondelli sono...) Mi è sempre piaciuto recensire libri, a dire la verità non mi succede spesso, ma quelle volte che mi capita lo faccio sempre con piacere. Di recensione in recensione con Rosalino Granata si è creata una profonda affinità, culminata nella presentazione, curata da SikeliaNews, avvenuta Il 23 aprile di quest’anno in occasione della Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore. In quella circostanza io e Francesco Mallia abbiamo chiacchierato con l’autore intorno al suo ultimo romanzo Gli haiku e la sclerosi multipla, Torino, 2017 Aletti Editore.
Sempre per Aletti Editore viene pubblicata l’ultima fatica di Granata, questa volta non si tratta di un romanzo, ma di una raccolta di poesie La voce colorata delle stagioni scritta in sinergia con la poetessa Tiziana Calamera e con l’arricchimento grafico dei disegni di Martina Granata, figlia dell’autore. Le poesie di Granata seguono lo schema haiku della poesia giapponese, mentre le poesie di Tiziana Calamera, sfruttando al meglio la libertà del verso, danno vita a poesie spigliate e ritmate.
Gli haiku incarnano una delle più singolari e autentiche forme della poesia giapponese. Sono componimenti nati nella terra del sol levante nel diciassettesimo secolo, formati da tre versi costituiti seguendo lo schema metrico 5-7-5.
Già dalle prime traduzioni di haiku in Italia il modello ha suscitato una certa curiosità tra i poeti, a questo genere poetico si sono affezionati in particolare i poeti che hanno abbracciato la corrente dell’ermetismo, come Ungaretti e Quasimodo. Anche Rosalino Granata, castelterminese di origine e torinese d’adozione, è rimasto affascinato dal tono leggero e musicale ma allo stesso tempo intenso ed evocativo degli eterei haiku.
Il libro, seguendo le indicazioni che promanano dal titolo: La voce colorata delle stagioni, è diviso in quattro parti, una per stagione appunto, ognuna introdotta da una poesia della coautrice. Particolarmente suggestiva è la poesia “È primavera” con un’anaforica ripetizione del titolo e una chiusura ad anello, che palesa una citazione omaggio alla celeberrima Mattinata fiorentina.
La poesia di Granata si fonda sulla bellezza delle cose semplici, trasfigurando le più sottili problematiche interiori in giochi di parole che evocano profonde riflessioni. Gli haiku giapponesi e la lingua italiana, nel fondersi, generano una poesia che si sottrae alla storia e alla società, collocandosi in una dimensione dove lo spazio e il tempo si fanno indefiniti: L’arcobaleno/ sopra la fitta nebbia/ mondo irreale. La natura, nelle poesie di Rosalino Granata, così come comandano gli Haiku, è introdotta come riferimento privilegiato di una ricerca di significato, secondo i modi della tradizione giapponese.
Infine i disegni della figlia Martina, oltre ad impreziosire tutto il volume, creano un ponte generazionale in nome dell’arte e della bellezza, in un dialogo tra generazioni che si apre all’eterno e si articola non in un semplice scambio di parole ma in un travaso di arte, emozioni, messaggi che vengono condivisi e resi percepibili.
A Casteltermini "La voce colorata delle stagioni" si può acquistare da Chespiralidoso via Roma e da Punto e Virgola Corso Umberto.
Rosalino Granata, nasce ad Agrigento nel 1972. Si trasferisce a Torino nel ’96. Grazie al suo diploma di “Perito Meccanico” inizia a lavorare in fabbrica. Partecipa e vince il concorso come autista e viene assunto dal Gruppo Torinese Trasporti nel ’97. Fin da ragazzo è appassionato di poesia e ne scrive qualcuna. In piena maturità, dopo i 30 anni, sente impellente la voglia di raccontare le vicissitudini del suo lavoro e dei passeggeri-
Scrive “Mizzica, Torino”, il suo primo libro, un diario sull'immigrazione degli anni '90. colorato da termini di uso comune nel dialetto siciliano. A questo seguirà il secondo romanzo “Guido, il tranviere”. La sua terza produzione è rappresentata da “Gli haiku e la sclerosi multipla”. Qualche anno prima di scriverlo aveva letto un libro del dr. Pietro Tartamella e viene a contatto con la poesia “haiku” e, quella passione della sua infanzia si risveglia e comincia a scrivere un centinaio di “haiku”.
Attualmente ha finito di scrivere il suo quarto romanzo, un nuovo episodio di “Guido. il tranviere”, che spera di pubblicare al più presto.
“Scrivere è bello e questa passione va alimentata con la lettura. Se non leggessi, oltre a non avere l’ispirazione non potrei scrivere”.
Tiziana Calamera, nasce il 1° novembre del 1964 a Torino e attualmente lavora in una società di assicurazioni.
Fin da ragazza è appassionata di poesia e scrive per tutta l’età adolescenziale. Riprende la scrittura in età matura prediligendo la rima; trae spunto dalle letture di Gianni Rodari.
Scrive col cuore le emozioni che la vita le propone e si diverte a mettere in rima auguri per le varie occasioni delineando i profili personali di chi è protagonista in modo allegro e positivo perché è convinta che i momenti belli della vita, anche quelli di tutti i giorni bisogna ricordarli e tramandarli agli altri.
Ha pubblicato la prima raccolta di poesie SCATTI DELL’ANIMA nel 2018 insieme a MARCO ALLAIS in cui è raccontato l’incontro tra poesia e fotografia, cercando di descrivere quello sguardo dell’animo umano visto dall'obiettivo della sapiente macchina fotografica di Marco. Segue attivamente il Circolo “Di Verso in Verso” di Nichelino dove ha mosso i primi passi da poeta emergente o “metropolitano”, come sono denominati simpaticamente nel circolo stesso. Collabora attivamente con Cultura e Società con letture in alcuni eventi e come socio alle serate proposte dal circolo. Sono attività che segue con passione con l’intento di contribuire alla diffusione della cultura e dello “star bene” nella società della sua città di origine.
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