mercoledì 11 dicembre 2019

Mario Mallia, Casteltermini nel Dopoguerra (Vicende politiche e sociali) la recensione



Casteltermini, 15 01 2017  Mi è sempre piaciuto recensire libri, a dire la verità non mi è successo spesso ma quelle volte che mi è capitato l’ho fatto sempre con piacere.
Di solito procedo seguendo gli standard:
  • indicazione precisa dell’opera:
Mario Mallia, Casteltermini nel Dopoguerra (Vicende politiche e sociali), Favara, Medinova, 2015, p. 176.
  • Breve profilo dell’autore:
Quasi sempre cerco nel web o attingo direttamente dalla copertina del libro che sto recensendo.
Nel caso di Mario Mallia sento l’obbligo e il piacere di tracciare io un profilo dell’autore, magari un po’ eterodosso rispetto ai modelli, diciamo che il mio sarà più un ritratto emotivo che “scientifico”, so per certo che mi perdonerete per questo.
Mario Mallia, a mio sommesso parere, incarna alla perfezione l’ideale dell’intellettuale militante indicato da Michael Walzer: impegnato in politica già in giovanissima età, è riuscito, uomo di sinistra, a rimanere sempre in equilibrio tra “il pessimismo della ragione” e “l’ottimismo della volontà”, dimostrando come solo ciò che è reale nella coscienza è possibile nella pratica, consapevole però che l’esercizio tenace della Ragione impersonale risulta insopportabile a chi, spesso per via di ragioni personali, vacilla in preda a quello che Machiavelli definisce il “particulare”.
Studioso profondo e attento delle vicende politiche e sociali, ha abbinato l’attività intellettuale ad una partecipazione politica particolarmente intensa ed efficace, mai esaltandosi in rebus secundis e mai abbattendosi in rebus adversis.
Oratore magniloquente, ma allo stesso tempo chiaro e comprensibile, è riuscito a fare filtrare nella prosa del suo lavoro la godibilità del suo parlato, rendendola piacevole e interessante, alternando all’aridità dei dati la preziosità del racconto, all’intransigenza dell’intellettuale l’indulgenza di una narrazione sine ira et studio, criticando là dove è necessario senza cadere mai nella sterile polemica o peggio nell’irrisione dell’avversario politico, come purtroppo avviene nella pratica attuale di qualche attore politico.

  • Breve descrizione dell’opera
“Casteltermini nel Dopoguerra” è stato strutturato dal suo autore in tre parti: Le lotte sociali degli anni ’40 e ’50; La vita politica; Come e da chi è stata amministrata Casteltermini. Le tre parti sono precedute da una premessa dell’autore e da una preziosa prefazione di Angelo Capodicasa, chiude questa prima fatica editoriale una appendice documentale.
Le lotte sociali descritte dall’autore riguardano in massima parte quelle degli zolfatari, dei braccianti e dei lavoratori del Pastificio San Giuseppe.  I protagonisti delle vicende alternano momenti nei quali appaiono rassegnati e quasi assuefatti a subire catastrofi e soprusi di ogni genere, fiaccati dalla miseria e dalla lotta per la sopravvivenza, a momenti nei quali trovano la forza di ribellarsi, specie quando si rendono conto che l’unione è l’unica strada per intraprendere la battaglia per i propri diritti.
Licenziamenti, carcere e miseria non fermeranno il movimento operaio di Casteltermini, alla azione guida di alcuni saggi si affiancherà la forza dei vessilli rossi del Partito Comunista. Non a caso leggiamo come la carcerazione “[…] fosse utilizzata come tempo di studio per migliorare la cultura e la formazione politica”. Questo lavoro di Mario Mallia, sincero ma allo stesso tempo appassionato, ci fa comprendere come probabilmente sono nate e poi si sono sviluppate nelle più umili fasce della popolazione di Casteltermini, le prime irrequietudini per il benessere, e quale perturbazione ha arrecato l’accorgersi che non si stava bene, o che si poteva stare meglio.
La seconda parte si focalizza sulla vita politica di Casteltermini, dicevamo sopra come l’autore si sforzi di descrivere i fatti sine ira et studio, cosa molto difficile per chi ha messo tanto intelletto e tanta passione a servizio dell’impegno politico. L’ardua impresa viene realizzata perché a stemperare la passione interviene la nostalgia, che torna a galla per ricordarci che abbiamo un passato in comune. Ecco perché personaggi politici e partiti del passato ci appaiono forse migliori di quello che realmente erano, senza scomodare Charles Perrault e il suo “Parallèles des Anciens et des Modernes’’, basta scorrere qualche nome per capire come una volta il Consiglio Comunale di Casteltermini era frequentato da uomini, che erano riusciti ad imporsi a livello regionale e nazionale, da intellettuali che si muovevano con naturalezza nel mondo  della politica e in quello della cultura, ed era pervaso di passione e di orgoglio.
Come e da chi è stata amministrata Casteltermini compone la terza parte del libro, il racconto si fa ancora più interessante, anche perché vede l’agire politico “des Anciens”, ecco perché le vicende politiche di un piccolo paesino dell’agrigentino diventano specchio di scelte politiche nazionali e regionali, perché spesso a quelle scelte i nostri conterranei hanno contribuito, o quantomeno ne sono stati testimoni diretti. A Casteltermini la politica in quel periodo aveva dignità e finezza, quasi sempre prendeva a paradigma le vicende politiche nazionali fatte di “compromessi storici”, esigenze di governabilità… o regionali replicando “Giunte anomale” e accogliendo fenomeni come il cosiddetto “milazzismo”.
  • Giudizio critico
Il libro di Mario Mallia ci ricorda chi siamo stati, ci tramanda un passato di lotte operaie, un’epopea degli umili che lottano per il benessere e lottando contribuiscono al benessere della Nazione. “Casteltermini nel Dopoguerra” è un libro irrinunciabile per chi vuole capire il presente di Casteltermini, perché,  come insegnava Tucidide, bisogna conoscere il passato per capire il presente e potere  orientare il futuro.
Il testo, come quello del Sommo Poeta, si divide in tre parti, ma alla fine non c’è il paradiso, anzi alla fine, quasi si trattasse di un finale rovesciato ci ritroviamo nella “selva oscura” del come siamo cambiati.
Condizione inevitabile per comprendere come siamo cambiati è quella di sapere come eravamo. Mario Mallia ci guida per mano nella comprensione del passato. Il mio non è un consiglio per gli acquisti ma un invito alla lettura e alla riflessione.
Michele Rondelli

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