sabato 9 ottobre 2021

L'ultima fatica di Roberto Mistretta: "Don Fortunato di Noto (La mia battaglia in difesa dei bambini)"

 


    Non si può avere idea della vastità del fenomeno pedofilia, neanche lontanamente idea. Il fenomeno più odioso che l’essere umano riesce a generare si avvale del silenzio: non denunciano le vittime, che in alcuni casi arrivano addirittura ad autocolpevolizzarsi; spesso non denunciano i genitori per la vergogna o perché è coinvolto qualche parente intimo; non denunciano gli amici e i parenti. La cosa importante è capire che il silenzio è complice, più facciamo silenzio e più siamo conniventi. Per questo vi invito a leggere:

         Roberto Mistretta, Don Fortunato di Noto (La mia battaglia in difesa dei bambini), Milano, Edizioni Paoline, 2021.

         Sull’autore Roberto Mistretta ho detto tanto in un articolo dal titolo Roberto Mistretta... il Noir dietro l'angolo, che volendo potreste leggere direttamente da questo link, vi scrivo allora l’indispensabile: Roberto Mistretta vive e lavora a Mussomeli (CL). Laureato in scienze della comunicazione, scrive sul quotidiano La Sicilia. Autore di una serie di romanzi gialli, nel 2019 ha vinto il Premio Tedeschi Giallo Mondadori. Ha al suo attivo anche volumi di impegno sociale. Con Paoline ha pubblicato la biografia Rosario Livatino, l'uomo, il giudice, il credente (2015).

         Fortunato Di Noto entra in seminario diocesano di Noto nel settembre del 1984. Successivamente studia filosofia e teologia presso la Facoltà "San Paolo" di Catania, quindi completa la sua formazione alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, laureandosi in Storia della Chiesa. Il 3 settembre 1991 è ordinato sacerdote nella Cattedrale di Noto.

         Nel 1992 diventa professore di storia della Chiesa presso la sezione distaccata di Noto della Pontificia Università della Santa Croce di Roma. Nel 1995 è nominato parroco della Madonna del Carmine ad Avola.

         Forte di una passione per la tecnologia, nei primi anni '80 scopre per caso a Roma un sito contenente immagini di bambini violati e decide di dedicarsi al contrasto della pedopornografia. Dopo aver ideato il Telefono Arcobaleno, nel 1996 fonda l'associazione Meter, iniziando la sua battaglia contro la pedofilia. Attività che l'ha reso noto a livello internazionale. Si è fatto promotore di diverse iniziative tra cui la Giornata in Memoria dei Bambini Vittime dello Sfruttamento, della Violenza e dell'Indifferenza e la Moratoria Internazionale contro la Pedofilia. I centri dell'associazione godono del supporto della CEI (Fonte Wikipedia)

         Non è mai difficile parlare dei libri di Roberto Mistretta, perché il suo narrare è sempre piacevole e interessante, armonioso e mai banale, godibile anche se l’argomento è terribile, come in questo caso. Il libro che vi invito a leggere parla della  battaglia che un uomo, don Fortunato Di Noto, conduce quotidianamente assieme a tutti i componenti dell’associazione Meter. Una battaglia senza esclusione di colpi e senza pause, perché don Fortunato e i suoi sanno che fermarsi a tirare il fiato per un attimo può significare un altro orrore per un innocente. Un innocente che magari si sente in colpa quando non dovrebbe, che ha paura della reazione della sua famiglia se dovesse denunciare un parente, magari intimo e importante.

         La verità che emerge dal lavoro di Roberto Mistretta è che di pedofilia si parla troppo poco. “Il fenomeno della pedopornografia è inarrestabile [...] In Italia durante il lockdown vi è stato un aumento del 136% di casi, di denunce per adescamento a fini sessuali. La pandemia da Covid ha moltiplicato gli abusi sui minori". Parole di don Fortunato Di Noto intervistato dall’Adnkronos. Il silenzio favorisce i pedocriminali, di cui si parla pochissimo, che hanno impiantato un vero e proprio business per quanto riguarda l’acquisizione di foto e video, la produzione del materiale e quindi l’induzione di milioni bambini coinvolti in questo traffico di esseri umani. Si va dai neonati a bambini che hanno un massimo di 12-13 anni di vita se parliamo di pedofilia e pedopornografia, ma poi c’è anche la pornografia minorile, altro fenomeno agghiacciante e drammatico.

         Leggere Don Fortunato di Noto(La mia battaglia in difesa dei bambini) non salverà la nostra coscienza, anzi la inquieterà e la scuoterà, ma ci dimostrerà di avere ancora una coscienza. Ci aiuterà a non girarci dall’altra parte, a non essere ignavi. Chi non denuncia, chi non urla, se è vittima non lo fa per paura, se è testimone non lo fa per tornaconto, preferisce starsene in disparte e per viltà attende che la tempesta passi. Denunciare aiuta a liberarsi dal peso del silenzio, vuol dire avere la certezza di non essere lasciati da soli contro i mostri. Ci sono i volontari di Meter, c’è Don Fortunato Di Noto e con loro la legge, la giustizia e l’affetto che questi innocenti meritano.