mercoledì 11 dicembre 2019

Casteltermini, Pasqua una tradizione perduta?


La curiosità non è peccato ma si dovrebbe esercitare con cautela. Mentre tentavo, non riuscendoci peraltro, con buona pace di mia moglie, di sistemare le mie disordinate carte, mi sono imbattuto in un dono prezioso del dott. Giuseppe Sardo: un libricino, il cui autore è Gaetano Burgio, dal titolo BREVI CENNI SU CASTELTERMINI (1913). In questo scritto si leggono tante curiosità su Casteltermini, che Sikelia ha intenzione di approfondire, di seguito ne proponiamo una particolarissima che riguarda la nostra Pasqua:
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Commovente è la processione costituita di tutta la maestranza, che accompagna il Nazareno, capolavoro d'arte del paesano Caltagirone, al Calvario il giorno del venerdì santo e grandiosa quella che precede la sera l'urna contenente Gesù Cristo, seguito dalle statue dell'Addolorata, della Maddalena, di S. Giovanni e delle Marie piangenti.
La processione è costituita delle diverse associazioni e congregazioni religiose e in coda sta la rappresentanza municipale con il gonfalone.
Il giorno di Pasqua è il vero giorno di allegria, ed il caratteristico incontro che fa il Salvatore con la Madonna sotto due appositi archi di legno coperti di rosmarino e ricchi di pane, di fiori e di arance, riempie di giubilo quanti sono presenti.
Tempo addietro in questo giorno due persone vestite: una da diavolo e l'altra di morte con in mano una balestra, rincorrendosi e saltellando tra la folla indirizzavano i dardi alla nuca dei vecchi, i quali ad evitare di essere colpiti se ne stavano con le spalle appoggiate ai muri, perché stavano al pregiudizio che chi veniva colpito dovesse entro l'anno morire.
(Gaetano Burgio, BREVI CENNI SU CASTELTERMINI, 1913)
Io di questa tradizione non avevo mai sentito parlare e in verità ricorda da vicino, troppo da vicino, il “Ballo dei Diavoli” della vicina Prizzi, così descritto da Wikipedia:
Il Ballo dei diavoli (siciliano: l'abballu di li Diavuli) è una tradizione folcloristico-religiosa legata alle manifestazioni pasquali del comune di Prizzi, in provincia di Palermo.
Di origini medioevali la manifestazione conserva evidenti tracce di celebrazioni pagane incentrate sul trionfo della vita e della rinascita della vegetazione agli inizi della primavera.
Sin dalla mattina del .giorno di Pasqua due diavoli mascherati (vestiti di rosso) e la morte, vestita di giallo, si aggirano indisturbati per le strade del paese, facendo scherzi e trattenendo i passanti, che vengono rilasciati solo in cambio di un obolo (soldi o dolci).
Il culmine della manifestazione avviene il pomeriggio, quando i diavoli tentano di impedire l'incontro, nella piazza principale del paese, tra le statue del Cristo e della Madonna. Ad essi si oppongono gli angeli che scortano le statue: è questo contrasto, effettuato secondo precise movenze ritmiche, che viene chiamato il ballo dei diavoli. Una volta sconfitti i diavoli, il Cristo risorto e la Madonna si possono finalmente incontrare e il Bene trionfa sul Male.
(https://it.wikipedia.org/wiki/Ballo_dei_diavoli)
Non mancheremo di fare approfondimenti, per il momento teniamoci questa curiosa notizia.
(L'immagine di copertina è di Francesco Mondello che ringraziamo)

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