mercoledì 11 dicembre 2019

Il Ministro Giannini, la "legge gender"... e l'onestà intellettuale


Negli ultimi tempi, in giro per i nostri paesini, magari in occasione di feste popolari, sono stati posizionati dei banchetti, più o meno regolari, che raccolgono le firme per un eventuale referendum su una famigerata “legge gender” della scuola italiana. Banchetti più o meno regolari perché non sempre e per tutto il tempo hanno visto la presenza di un autenticatore/trice che convalidava singolarmente, una ad una, le firme. Infatti, non si possono raccogliere le firme se non alla presenza di un autenticatore, quindi in assenza di questo la raccolta andrebbe onestamente e momentaneamente sospesa, per evitare di commettere una irregolarità che se documentata porterebbe a gravi conseguenze.
Un’altra irregolarità riscontrata sta nella poca onestà intellettuale di chi, senza aver letto mai l’art. 1 comma 16 della legge 107/2015, ha amplificato interpretazioni false e pretestuose, contravvenendo in nome della sua chiesa, è paradossale, all’ottavo comandamento. Questo è accaduto su internet, nei social network ma anche, ahimè, negli improvvisati banchetti, dove al posto di dire <<raccogliamo le firme per l’abrogazione  della legge 107/15 – la cosiddetta Buona Scuola>>. Dicevano di raccogliere le firme contro la “legge gender della scuola” contravvenendo alla legge di Dio, sempre ottavo comandamento, e alla legge degli uomini.

Tutto questo prolificare di bugie e malafede, quest’ultima nel senso più letterale del termine, ha portato il ministro Giannini a reagire. Si legge su “La Repubblica” del 16 settembre, in un articolo dal titolo “Teoria gender, l'ira della Giannini: "Basta con questa truffa culturale, pronti a denunciare”
  “Chi ha parlato e continua a parlare di 'teoria gender' in relazione al progetto educativo del governo Renzi sulla scuola compie una truffa culturale e voglio dire con chiarezza che ci tuteleremo con gli strumenti adeguati", ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, a Radio24. Alla domanda successiva del conduttore, Gianluca Nicoletti, se il ministero si sta muovendo in questa direzione, la titolare del dicastero di viale Trastevere ha poi risposto: "Eh beh, sì, perché facciamo chiarezza con circolari e in altri modi, ma se ciò non dovesse bastare credo che ci sia una responsabilità irrinunciabile di passare anche a strumenti legali". Ha poi aggiunto: "Mi auguro ci sia un ravvedimento immediato" in quella parte della Chiesa cattolica che ritiene essere presente nella Buona Scuola la teoria del gender, ricordando che anche il vescovo di Padova ha fatto una circolare proprio criticando quella corrente cattolica che ritiene legato il gender alla Buona Scuola”.

“Passare anche a strumenti legali”, ovvero denunciare,  questo è quello che il Ministro Giannini individua come extrema ratio contro quella che definisce una truffa culturale, nel frattempo ha pubblicato  una circolare (N° 1972 del 15 09 2015) chiarificatrice.
Circolare MIUR
In attesa di ulteriori risvolti cerchiamo di formulare un’ipotesi, magari fantasiosa, su cosa non piace veramente alla chiesa cattolica della “Buona Scuola” di Renzi. Il sospetto che a preoccupare la chiesa italiana non siano fantasmagorici e fantasiosi insegnamenti che vanno ad infrangere le regole della morale, ma il fatto che dopo questa legge spariranno le graduatorie a esaurimento. La conseguenza di questa azione non è di poco conto, tutte quelle scuole “paritarie”, quasi 14 mila due terzi delle quali cattoliche, che hanno la cattiva abitudine di sfruttare giovani docenti dando loro in cambio non uno stipendio adeguato ma solo i famosi 12 punti per sopravvivere nelle graduatorie, si troverebbero costrette a dover pagare i docenti, con un mancato guadagno notevole. Allora il motivo potrebbe essere “il turpe denaro”, come spesso capita. Certo sull'onestà intellettuale di alcuni prelati, non di tutti sia chiaro, un esempio positivo è il Vescovo di Padova, qualche dubbio viene, sul fatto che non abbiano letto un rigo della riforma pure.
Nota dell' Ufficio Diocesano Pastorale della scuola della Chiesa di Padova

Molti insegnanti contestano la 107/15, per vari motivi: potenziamento del ruolo del dirigente scolastico, taglio di risorse per la scuola pubblica, criteri di assunzione dei precari, sistema di valutazione, taglio al personale ATA, destino dei docenti abilitati con i PAS e altre cose.
Per molti insegnanti sarebbe stato comodo cavalcare l'onda di questa falsa protesta e appoggiarsi su questa raccolta firme, tentando una via per abrogare la Buona Scuola, ma avrebbero dovuto abdicare alla loro onestà intellettuale, avrebbero dovuto abbassarsi a raccontare fandonie per i loro interessi… non lo hanno fatto, queste cose le facciano altri…

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