I 10 buoni propositi di Rondelli per il nuovo anno
1) Al primo posto, resiste da 20 anni, perderò 20 chilogrammi! L’ho pronunciato il 27 dicembre del 2000, quando pesandomi ho scoperto di avere varcato la soglia dei 100 chilogrammi. Da allora ho preso un chilogrammo all’anno, i matematici che stanno leggendo faranno l’azzeccata previsione che adesso peso 120 chilogrammi e mi avvio verso i 121... esatto! Mancano all’appello centinaia di euro spesi in dietologi, dimagrimenti e recuperi, decine di capi di abbigliamento che non mi entrano e che conservo nella speranza, vana, che un giorno mi entreranno.
2) A secondo posto una assoluta novità: non presterò mai più, e dico mai più, libri a nessuno! Quest’anno, con il prezioso ausilio di moglie, figli, cugini e nipoti, in particolare di mio nipote Giuseppe, ho risistemato i miei libri... ne mancano all’appello 134! Una cifra enorme. Ma, udite udite, in mezzo ai libri, dimenticato e seminascosto, ho trovato il quaderno dove, fino ad un certo punto, ho segnato a chi avevo prestato alcuni libri! Shakespeare, quello che lo zio Carmelo Lombardo mi ha dato in fiducia! So dov’è! Molière è stato rubato dalla stessa persona! Il libro di storia medievale dell’università... è tutto scritto! Brutti caproni i libri si restituiscono! A proposito di Caproni... RESTITUITEMI “RES AMISSA”!
3) Il 2021 sarà l’ultimo anno nel quale crederò di essere utile alla mia Comunità. Il nostro paese ha chi si occupa di lui. Non ha bisogno di pseudo-intellettuali sempre a caccia del migliore dei mondi possibili. Casteltermini è perfetta così com'è, non ha bisogno di niente e di nessuno in più di quello che ha. Anzi io vi consiglio di non parlarci nemmeno con questi pseudo-intellettuali, è bene non correre il pericolo che possano turlupinarvi con le loro velleitarie idee, ma se cedete alla tentazione di parlarci non rischiate... portatevi il vostro tutor, vi proteggerà.
4) Proverò ad essere felice. Apprezzerò quello che ho. Apprezzerò la mia stupenda famiglia, i pochi amabilissimi amici, i miei libri, i tramonti di Lupo Nero, l'Etna innevato visto da lontano, il Collettivo Nardo Vitellaro, il non essere più "secondario" nella mia scuola, le nuove responsabilità che ne conseguono e che mi rendono felice, i miei alunni e pochi miei colleghi, pochi ma ottimi, il mio gatto; non mi sottrarrò agli stimoli di chi mi vuole migliorare con l’esempio. Ogni volta che mi sentirò giù penserò a chi non ha niente di tutto questo e va avanti comunque.
5) Ritornerò ai miei progetti. Mi spiego meglio... a Gennaio del 2020 ho partecipato al Premio Letterario “Romanzo Italiano” indetto da RTL e Mursia, sono arrivato in finale, ovvero nei primi 10 in tutta Italia. A quel punto mi sono ingenuamente convinto di avere svoltato... niente, nothing, nada, rien! Offeso, da chi poi? Non ho più scritto e mi è tornata una tentazione che conosco, quella di cancellare tutto... non l’ho fatto. Sto dialogando con una casa editrice e tornerò a lavorare alle cose che stavo scrivendo, anche se sono cosciente che potrebbero non interessare a nessuno, anche se ci sono più motivi per arrendermi che per continuare.
6) Io e i miei “Nardi” lanceremo il crowdfunding per la ristampa delle poesie di Nardo Vitellaro. Con l’aiuto di un paio di amici recupereremo molti inediti, li pubblicheremo senza censura, forse prenderemo qualche querela... In altre parole vi sto chiedendo di finanziare la stampa del libro e, dopo, sulla base della cifra offerta vi daremo le vostre copie. Prometto che sarà l’ultima volta che provo a coinvolgervi in una impresa simile. Io credo che il libro abbia una componente erotica che dà un piacere fisico! Forse perché è un oggetto profumato, che colora la nostra realtà; in una parola, esiste. Questo è il suo vero punto di forza, nonché la differenza fondamentale rispetto agli equivalenti digitali. Un libro si deve tenere tra le mani, si deve odorare, oddio sto cedendo al feticismo librario!
7) Pulirò il bassorilievo di De Cosmi nell’omonima piazzetta. L’ho promesso al mio amico Zino, con l’aiuto dei miei pochi amabilissimi amici ci riuscirò. Il fatto che io faccia appello ai miei “pochi amabilissimi amici” non esclude tutte le amabilissime persone che mi vorranno aiutare. Necessitiamo di un “cestello” e di un esperto in pulizie del marmo e abbiamo fatto. Mi piacerebbe indire un “Premio De Cosmi per la didattica”. Occhio! sto provando a fuorviarvi con le mie velleitarie idee da pseudo-intelletuale, se lo sapesse il vostro tutor...
8) Realizzati i punti 6 e 7 la smetterò di "fare l'intellettuale", come ha detto qualcuno... Non c’è nulla di meglio del non sapere niente: ogni cosa sarà meravigliosa e sorprendente. Il sapere è sofferenza. In realtà il sapere e il non sapere sono fatti personali; io devo solo smettere di ostentare il mio interesse per la cultura, rinunciare alla componente narcisista che inevitabilmente mi prende. "Grande sapienza è grande tormento: chi più sa, più soffre" recita il Qohelet (1, 18). A che serve d'altronde capire come funziona il mondo e come si comportano gli esseri umani quando poi si scopre che niente cambia, che le ingiustizie continuano, e che tutto è vanità?
9) Uscire dalla zona di comfort, cioè mettermi alla prova in situazioni che non conosco alla perfezione, che rappresentano una sfida, che non mi fanno stare del tutto tranquillo. Per esempio non ho mai avuto il coraggio di considerare l’ipotesi di lasciare Casteltermini, anche quando altri posti mi hanno offerto buone occasioni. Casteltermini rappresenta, sarebbe più onesto dire rappresentava, la mia comfort zone... non so perché non lo è più. Mi riservo di riconsiderare la questione se e quando ci libereremo dal corona virus, oggi non mi sento più a mio agio in questo paese. Sono cosciente che l'inferno e il paradiso sono dentro ognuno di noi e io continuo a vedere il peggio, il fatto che gli altri non lo vedano dimostra che i demoni sono dentro di me...
10) L’anno prossimo scriverò solo 5 buoni propositi perché 10 sono troppi.
Abstact: dimagrire, non prestare libri, farmi i cazzi miei, essere
felice, scrivere, ristampare Nardo, pulire la faccia di Agostino, rifarmi i cazzi miei,
emigrare, dimezzare i buoni propositi.
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