Le
leggende - Ci sono varie leggende legate a S. Lucia, la più accreditata la vuole orfana di padre ed
appartenente ad una ricca famiglia di Siracusa, impoveritasi perché la madre,
Eutichia, a causa di una malattia che la tormentava da anni, aveva speso grandi
somme di denaro per curarsi, con risultati però deludenti. La situazione era
disperata e l’unica possibilità di guarigione era affidata ad un miracolo, per
questo la giovane Lucia e la madre si recavano spesso al sepolcro di Sant'Agata
per pregare.
Il sogno non fu senza
conseguenze e tornate in città la madre di Lucia guarì, Lucia, turbata da
quanto era accaduto, decise di consacrare la sua vita esclusivamente a Cristo.
La giovane era però promessa sposa di un uomo pagano, questi insospettito e
preoccupato nel vederla vendere quel poco che le rimaneva per fare delle opere di
carità e avendo capito che Lucia non aveva più intenzione di sposarlo, la
denunciò come cristiana.
Altre
tradizioni - Assieme alla tradizione appena narrata ne
convivono altre, più o meno accreditate, ve ne è una nella quale si narra che Lucia si
fosse strappata da sola gli occhi prima dell'esecuzione, ritenuta priva di
fondamento perché assente nelle tante narrazioni e tradizioni più accreditate. ma che a Casteltermini va per la maggiore. Un’altra ancor più strana leggenda narra che la giovane Lucia abbia fatto
innamorare un ragazzo che, abbagliato dalla bellezza dei suoi occhi, glieli
abbia chiesti in regalo, il fondamento logico di questa è difficile da
comprendere. Lucia acconsente al regalo, ma gli occhi miracolosamente le
ricrescono e ancora più belli di prima. Il ragazzo chiede in regalo anche
questi, ma la giovane rifiuta, così viene da lui uccisa con un coltello nel
cuore.
L'immagine di Lucia con gli occhi sulla coppa o sul piatto è da collegarsi solo alla devozione popolare che invoca la santa come protettrice della vista (Lucia, dal latino lux - lucis = luce).
La
“cuccia”
– Un’altra particolare storia narra che nel xv° secolo una terribile carestia si abbatté su tutta la
Sicilia e in particolare su Siracusa affliggendone gravemente gli abitanti. La
popolazione della città di Siracusa era allo stremo delle forze, la carestia
mieteva vittime e gli abitanti invocavano a gran voce il miracolo della loro Protettrice.
Il miracolo avvenne: la mattina del 13 dicembre giunsero finalmente in porto delle navi che
scaricarono un enorme carico di grano, la fame e la debolezza non consentivano
di aspettare la macinazione e la cottura del grano, allora si provvide a
bollirlo e distribuirlo caldo alla popolazione. Da allora la tradizione vuole
che nel giorno di Santa Lucia si
consumi soltanto grano cotto: la tradizionale “Cuccia”. L’atto si è poi trasformato
nel precetto di non consumare, in quel particolare giorno, prodotti derivati
del grano che abbiano una produzione particolarmente complicata, pane, pasta,
biscotti... tutto questo si suole riassumere nella locuzione: “guardarla a S. Lucia”, cioè rispettare i
precetti appena enunciati. A Casteltermini, ma un po’ in tutta la Sicilia, il
giorno che dovrebbe essere di astinenza dal pane e dalla pasta diventa il
pretesto per consumare “arancini” in quantità,
anche se oggi vengono proposte nei più svariati modi, la classica
arancina è quella con la carne.
Da cosa derivi il nome
“cuccia” è cosa poco chiara, tra le ipotesi più accreditate si legge, che
questo giorno per Santa Lucia “si cuccìa” terza persona singolare del
verbo “cucciàri” che significa piluccare, derivato da “cuocci”
i granelli, oppure il nome cuccia si
fa risale al greco kykeó, miscela o bevanda a base di farina
cui si aggiungevano formaggio, miele o vino,
i granelli cotti sono detti anche cuoca: briciole.
La cuccia deve essere
rigorosamente condivisa, ecco che chi la prepara, la mattina del 13 dicembre,
prima di colazione, fa il canonico giro del vicinato per distribuire la cuccia
e per far sì che i vicini possano iniziare la giornata con una bella colazione
a base della pietanza cara a Santa Lucia e non cadere in tentazione
addentando frettolosamente una merendina già confezionata.
Nessun commento:
Posta un commento